giovedì, agosto 31, 2006

Paul & Nick featuring Frank Di Nardo

[NB nei prossimi giorni a questo post verranno aggiunte le fotografie]


New York City chiama, e i ricercatori italiani rispondono. Ed è così, che per il congresso dell’IEEE (che però in inglese si dice “ai tripol i”) l’Università Politecnica delle Marche ha spedito negli USA il Dottor Ingegner Di Nardo, meglio noto come “Francesco della Rita”. In questo modo, Francesco avrà per sempre l’onore di poter dire “Io c’ero! Io sono stato il primo, a casa loro, sul loro blog!” e fregiarsi di cotal imperituro alloro.

Dopo una serie di problemi di comunicazione che hanno caratterizzato la giornata di lunedì, siamo riusciti ad incontrarci per il pranzo di martedì, a Bryant Park. Ci ha fatto veramente un piacevole effetto riconoscere un volto familiare in mezzo a questi 7-8 milioni di persone!

Dopo un pranzo a base di chicken-salad ed una passeggiata per le vie di Midtown abbiamo visto il meraviglioso grattacielo che ospiterà il congresso, e l’altrettanto lussuoso hotel in cui alloggia Francesco, entrambi in zona Times Square (la Nico, in onore del marchigiano, ha commentato “Ma sarà roba?”). Dopodichè abbiamo risalito l’isola di Manhattan, fatto una veloce tappa al campus principale della Columbia e siamo giunti all’International House. Infatti, il nostro obiettivo era quello di recuperare tre biglietti per la gita organizzata al mitico Yankee Stadium, per vedere la caldissima partita di fine stagione New York Yankees –Vs- Detroit Tigers. Purtroppo abbiamo scoperto che i biglietti erano finiti, ma la Nico, caparbia, ha deciso di invitare Francesco nel nostro appartamento e tornare di sotto al momento della partenza, sperando che qualcuno rinunciasse a causa del maltempo. Così abbiamo avuto l’occasione di far vedere a Francesco la nostra casa newyorkese, di gustarci un caffè italiano e la prima crostata fatta dalla Nico “nelle terre d’America” (come dice don Pino). Anche l’ospite sembra aver apprezzato. Alle 6pm, ora della partenza, ci siamo presentati sul luogo del raduno alla caccia dei biglietti. L’organizzatore ha tardato poco ad arrivare ed ha subito offerto due biglietti che avanzavano a causa di una rinuncia. Li abbiamo bloccati, ma ancora non bastava, ce ne serviva un terzo! Poco dopo, però, è arrivata Olga, ed ha offerto il suo posto. Era fatta!!! Abbiamo pagato le quote e ci siamo messi ad esultare ed a lodare l’ottima idea della Nico e la sua determinazione. Mentre noi festeggiavamo, però, è squillato il telefono dell’organizzatore, il quale subito, con fare molto serio e contrito, ci ha annunciato che la partita era stata annullata a causa della pioggerella. L’illusione è stata breve. Maledetta Olga! Deve aver avuto una dritta... Per fortuna oggi abbiamo avuto il rimborso dei biglietti.

A quel punto abbiamo deciso di portare Francesco là dove anche noi avevamo iniziato la nostra visita della città: Ground Zero. Vedere quel posto di sera, con più calma, senza troppa gente attorno, con la consapevolezza che lì è cambiata la storia, ha fatto venire la pelle d’oca a tutti. Riguardando le foto che ci sono appese, ripensando a quello che è accaduto, siamo stati presi anche da un certo senso di paura. Per fortuna, poi, ha prevalso l’entusiasmo di Francesco per Lower Manhattan. Effettivamente quella è la zona della città che più si avvicina alla New York che è nell’immaginario collettivo. Gli immensi grattacieli, sproporzionati eppure eleganti; i vecchi palazzi, che ancora non sfigurano accanto ai loro compagni più nuovi, anzi, sono la traccia di una città che si è evoluta puntando sempre in alto; gli scorci suggestivi, enfatizzati dall’atmosfera della sera e dalle luci, che ci lasciano a bocca aperta. Nicoletta e Francesco sono stati particolarmente colpiti dalla Trinity Church, ben più grande di molte nostre cattedrali, ma minuscola in mezzo a quella selva di grattacieli. Faceva notare Francesco, che noi siamo abituati a veder svettare i campanili, maestosi, sulle nostre città, lì invece la chiesa scompare. Il contrasto stridente fra il vecchio edificio gotico e gli scintillanti giganti di vetro e acciaio è veramente emozionante. A tradimento, poi, abbiamo condotto l’ospite sulla punta più meridionale dell’isola, e guardando verso l’Hudson, Francesco si è trovato improvvisamente di fronte a Lady Liberty, con la sua fiaccola scintillante nella notte. Il rumore delle onde e l’immensa statua illuminata in mezzo al fiume creavano un’atmosfera particolarmente romantica. Ci siamo messi a riflettere su quali fossero le 10 cose al mondo che chiunque nella vita dovrebbe assolutamente vedere, ed abbiamo concluso che quel paesaggio è di certo fra le prime 5. Dopo un’ottima cena messicana siamo tutti andati a letto.

Oggi (mercoledì) Francesco era impegnato nelle sessioni ed alla sera era occupato a finire di preparare la sua presentazione di domani, quindi noi abbiamo condotto la nostra vita normale. Nella nostra vita “normale”, ovviamente, il mercoledì sera è dedicato alla Ballroom Dancing! Diventiamo sempre più bravi. Alla Nico piace particolarmente il FoxTrot, mentre Paolo preferisce il Cha-cha-change!

Ciao a tutti, in particolare a chi avrebbe più bisogno di un abbraccio. Ci piacerebbe potervelo offrire!

P&N

[P.S.: Come potete vedere, le foto non sono state aggiunte, ma le trovate su Flickr]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bè anch'io direi che sono molto molto contento di sentire i vostri aggiornamenti e soprattutto sentire l'entusiasmo che avete, nonostante qualche difficoltà.
Io ho inserito il vostro blog come una delle pagine web di apertura di Firefox, così quando apro il browser, o a casa, o al lavoro (a proposito, ho ricominciato lunedì, ma oggi sono a casa ... :-)) vi leggo sempre. E peccato per quel black-out, è stato sconsolante, per qualche gg vedere sempre quell'ultimo post.
Continuate così, ballate che vi fa bene (anch'io ne avrei voglia, volevo andare mercole al Batija, ma poi giovedì lavoravo...), e tu Nico raffina bene l'inglese che poi lo insegni pure a me, che mi serve

P.S. Un abbraccio, forte, ed una preghiera, per entrambi
P.P.S Una curiosità: sapete che al congresso dell'IEEE "c'ero anch'io"? Cioè, non proprio fisicamente, ma una mia collega (Laura Rocchi) ha presentato il mio primo lavoro (sono tra gli autori dell'articolo, che emozione....) fatto all'INAIL con l'Xsens (quell'aggeggio della tesi). Chissà se Franci ha visto la presentazione...
P.P.S TENETE BOTTA, sempre!

Anonimo ha detto...

Dalle stelle alle stalle:

in pochi minuti sono passato dai sublimi esperimenti culinari della signora Bocchini alla delusione per l'annulamento della partita degli Yankees. :-(((