venerdì, agosto 10, 2007

Epilogo

Cari amici, la promessa era quella di scrivere un diario per un anno e quindi oggi, un anno dopo il primo post, chiudiamo i battenti. Il computer portatile (sempre lui, ha resistito!) è tornato a Cesena sulla stessa scrivania su cui, un anno fa, la notte di San Lorenzo, scrivemmo il primo post, ignari di ciò che ci avrebbero portato l'esperienza americana e questo blog.

Dopo un mese dal rientro in patria, possiamo fare un bilancio a mente fredda di ciò che abbiamo vissuto. In tanti in queste settimane ci hanno chiesto "Come è andata?" e abbiamo avuto modo di affinare la risposta fino a saper dire molto sinteticamente ciò che sentiamo più profondamente. Siamo partiti pensando di lasciare tutto, di fare rinunce con l'obiettivo di permettere a Paolo di studiare un anno alla Columbia. Eravamo pronti, per un anno, a investire sul lavoro, sacrificando un po' gli altri aspetti della vita. Invece, oltre all'arricchimento professionale, che è andato oltre ogni aspettativa, ci siamo resi conto che abbiamo trovato almeno quanto avevamo lasciato, sotto ogni punto di vista e per entrambi!

Il blog è stato il nostro punto di contatto con l'Italia, e senza che ce ne accorgessimo ha creato legami nuovi e profondi. Dopo il volo dal JFK (anche quella è stata un'avventura incredibile, peggio di quella dell'andata, ma questa volta ve la risparmiamo), quella di oggi è la nostra chiusura definitiva con Paul & Nick in New York City.

Il nostro più caro saluto a tutti coloro che ci hanno letto e accompagnato, in particolare alla neo-mamma Maeva e a Luciano, che sappiamo leggerà anche quest'ultimo post.

Non sappiamo proprio cosa ci riserverà la vita, ma chissà che un giorno non incappiate in un "Pèval e la Niculéta a la Frampula" o in "Paul and Nick in Los Angeles" :-)

Stay tuned!
P&N

domenica, luglio 08, 2007

Season Finale

E così siamo giunti anche a quello che probabilmente sarà il penultimo post di questo blog, l'ultimo da NY. Vorrei cominciare ringraziando i "fedelissimi" del blog che, oltre alle nostre famiglie, sono stati Maeva, Luciano, Pier Giorgio, Marcello e tanti altri che sappiamo averci seguito assiduamente anche se si sono palesati meno nei commenti.

Ultimamente siamo stati particolarmente latitanti, ma queste ultime settimane sono state davvero piene di impegni, per cercare di chiudere tutti i conti. Le ultime due giornate, dopo aver salutato tutte le persone, sono state dedicate al nostro saluto a New York. Ieri sera c'è stato il commiato a Downtown, a Lady Liberty ed a Ground Zero, che forse un giorno vedremo finalmente risorto, con al centro la nuova Freedom tower di cui abbiamo visto posizionare la prima colonna. Questa mattina un salto all'Apple store per provare l'iPhone e poi l'ultima passeggiata per Fifth Avenue (inutile dire che ogni volta scopriamo posti nuovi di cui ignoravamo l'esistenza). Dopo un pranzo al volo abbiamo fatto un tour degli NBC Studious e poi un po' di sosta a Bryant Park e una visita all'enorme New York Public Library. Alle 5 l'ultima Messa a nella nostra Parrocchia Corpus Christi, una cena cubana con alcuni amici della Comunità e infine l'ultimo saluto notturno alla sfavillante Times Square. That's it.

Il momento più difficile è stato quello in cui ho riconsegnato le chiavi dell'ufficio e sono corso fuori dalla Columbia. La Nico, che in teoria avrebbe dovuto aiutarmi in questa fase, è più depressa di me. La voglia di tornare a casa e di riabbracciare tutti i parenti e gli amici non manca di certo, ma non basta a toglierci questa malinconia. Ed è perché non è stato facile. Perché, soprattutto all'inizio, ci siamo dovuti conquistare tutto: avevamo lasciato tutto, tutti ed ogni sicurezza ed ogni passo avanti era una piccola impresa. Abbiamo dovuto mettere da parte tante volte l'orgoglio per andare avanti con umiltà. E se ora ci dispiace tanto lasciare tutto questo, è perché evidentemente alla fine ce l'avevamo fatta! Avevamo acquisito con questo mondo e con questa vita una nuova familiarità che non era arrivata gratis e che, inevitabilmente, domani al JFK sarà perduta. Ma è lo stesso, dobbiamo guardare avanti e cantare come Sinatra "if I can make it there, I'll make it anywhere"!

Ed ora, poiché sono le 2 del mattino, parafrasando quello che scrissi nel primo post di un anno fa, spengo il computer, e probabilmente lo riaccenderò a Cesena.

P

giovedì, luglio 05, 2007

Addio o arrivederci

Tutte le feste sono finite e tutti i saluti sono stati fatti... è stato davvero molto triste!!!
Venerdì sera, come vi avevamo preannunciato, abbiamo fatto la prima festa di addio con gli amici dell'International House e i colleghi di Paolo. Eravamo in tutto una ventina e il nostro appartamento, anche se piccolo, è riuscito a contenere tutti. Visto che qualcuno ha chiesto di sapere il menù, ecco qua:
- Stuzzichini vari (patatine, olive, formaggio a cubetti)
- Insalata di riso
- Pasta al pesto
- Pizza
- Piadina
- Torta salata ai carciofi e prosciutto
- Pomodorini con formaggio
- Insalata di fagioli, ceci e patate
- Panna cotta
- Crème caramel
Abbiamo spazzato via tutto, non è rimasto niente :-)
E' stato bello avere tutti i nostri amici insieme e festeggiare con loro. Sappiamo che molti di loro non li rivedremo più, con alcuni rimarremo sicuramente in contatto e alcuni hanno già detto che ci verranno a trovare. Grazie a tutti, è stato importante e bello averli conosciuti e aver passato questo anno insieme.
Martedì sera abbiamo fatto la seconda festa di addio con gli amici della Comunità di S.Egidio. Con loro abbiamo davvero condiviso tanto in questo anno e le amicizie create, anche se solo per un anno, sono davvero profonde. Durante la festa ognuno di loro ha espresso un desiderio per noi e poi ci hanno anche fatto un regalo, un bellisimo libro di New York e per me una presina e un guantone da cucina con la mappa della metropolitana di NY, davvero molto carine! Anche qui è stata dura salutare e dire addio a tutti.
Siamo stati davvero fortunati ad aver incontrato queste persone! Quando siamo arrivati qua un anno fa, ci siamo sentiti molto soli, senza le nostre famiglie, i nostri amici e la nostra comunità. Ma abbiamo subito trovato persone che ci sono state vicine e ci hanno fatto sopportare meglio la distanza. Le ricorderemo sempre come parte importante di questa nostra esperienza.

N

venerdì, giugno 29, 2007

Un uomo senza Deo

Domani Deodatis partira' per la Grecia, per riposarsi un po'. Oggi quindi e' il mio ultimo giorno con lui. Anche questa e' finita.

P

Festa di addio

Stasera faremo la festa di addio con tutti i nostri amici... che tristezza! Verranno tutti qui da noi (speriamo di starci) e mangeremo qualcosa tutti insieme per l'ultima volta.
Sarà dura salutare tutti pensando che forse la maggior parte di queste persone non la rivedremo più.
Ok, vado, comincio a prepare da mangiare, poi vi racconteremo.
N

lunedì, giugno 25, 2007

L'uomo

Siamo veramente alla frutta.

Ieri sera guardando dalla finestra il nostro panorama (Harlem...) mi sono ricordato che quando l'ho visto la prima volta mi e' sembrato abbastanza brutto, ma poi ho pensato che presto mi manchera'. Abbiamo gia' scritto una lista delle ultime cose che vorremmo fare, ma sono certo che non riusciremo a farle tutte e che comunque sono innumerevoli quelle rimaste fuori dalla lista.

Una delle cose che ci ricorderemo con piu' nostalgia quando torneremo in Italia, per quanto possa sembrare stupido, credo che sara' questo blog, e l'affetto che ci avete mostrato attraverso di esso. Ho riletto i nostri primi post e i vostri primi commenti. Mi sono tornati in mente i fasti iniziali, quei giorni in cui mettevamo tutto il nostro entusiasmo nello scrivere i post perche' simulavano le sere ed i fine settimana che eravamo abituati a passare con voi. La nostra vita era ancora con voi, ed il blog ne era almeno il surrogato. Poi il baricentro della nostra quotidianita' si e' spostato sempre piu' a Manhattan e il numero, la cura, il tempo dedicato e la qualita' dei post sono crollati. E con essi, giustamente, anche le vostre risposte.

Avrei voglia di raccontare tutto quello di triste che passa dentro, ogni volta che qualcosa di cosi' bello finisce, ma non voglio incupirmi ulteriormente. Se proprio volete una descrizione che renda l'idea, vi rimando a quella di chi ha avuto voglia di scriverla. A parte la costa, e' tutto uguale.

Io preferisco cercare di tirarmi su, cercare di mantenere gli impegni che mi ero preso e, per tornare al discorso iniziale, uno di questi era curare il nostro "diario on-line". Sono tanti i post che ho concepito, ma che poi ho anche abortito prima che vedessero la luce. Uno di questi riguardava l'arretratezza degli Stati Uniti su alcune cose.

Ci ho pensato molto ed ho concluso che la maggior parte degli aspetti sui quali l'Europa avrebbe tanto da insegnare a questo paese, si riconducono ad un solo concetto: l'uomo e il suo valore intrinseco. L'uomo non vale per quello che fa, per quello che ha o per quello che sa, ma vale, piu' di ogni altra cosa, semplicemente per quello che e': un uomo.

E questo si vede nei suoi risvolti piu' eclatanti (la pena di morte, la maggiore predisposizione alla guerra, il fatto che persone vengono lasciate morire perche' non hanno una sufficiente assicurazione sanitaria, la "caccia agli immigrati" al confine col Messico...) ed in quelli piu' quotidiani (il degrado delle zone povere, la scarsa igiene generalizzata, la scarsa cura della persona, il numero di "barboni" che si incontrano, la possibilita' di essere licenziati e sfrattati da un secondo all'altro, la quasi completa assenza delle piu' basilari regole di sicurezza, il fatto che ancora oggi quasi ogni settimana ci sono edifici a New York City che vanno a fuoco, la diffusione delle armi, l'alimentazione MOSTRUOSA che porta quasi tutti ad avere problemi seri fin da giovani...). Non e' questo il luogo per completare l'elenco, ma davvero ogni giorno per quante volte mi viene da pensare "Quanto sarebbe bello se in Italia fosse cosi'", quasi altrettante mi vien da pensare "Da noi questo accadeva nel Medio Evo". E quasi in ogni circostanza in cui penso quest'ultima cosa, concludo che il vero motivo ultimo e' che non danno importanza al singolo essere umano.

In questo anno, ho imparato ed apprezzato cosi' tante cose, che non e' certo mia intenzione scrivere un post di critica agli USA, ne' vorrei essere presuntuoso e arrogante. Pero' mi e' venuta in mente una battuta del film "Il mio grasso grosso matrimonio greco" in cui il padre della protagonista dice ad un americano (in greco) "Quando i miei antenati facevano filosofia, i tuoi vivevano sugli alberi!". Questa e' solo ironia, ma potrebbe nascondere anche certe verita', che l'Europa deve trovare la forza di mostrare il piu' presto possibile.

P

lunedì, giugno 18, 2007

The Phantom of the Opera

Una delle cose che ci è piaciuta di più in questo anno è stato sicuramente un musical di Broadway e allora perchè prima di andar via non vederne un altro?!
E così sabato pomeriggio ci siamo messi in fila per cercare di comprare due biglietti a metà prezzo, con la domanda: "Quale andare a vedere?". Ce ne sono talmente tanti e tutti così belli che la scelta non è stata facile, ma è caduta sul musical più classico e a dir di tutti eccezzionale: The Phantom of the Opera. Questo musical viene rappresentato da ben 19 anni ed ancora oggi fa il tutto esaurito. Sabato sera il tealtro, molto bello e molto grande, era pieno.
Ancora una volta siamo rimasti affascinati da questo mondo che è il teatro. La storia, le musiche, i costumi, le scenografie, gli effetti speciali... tutto così incredibilmente affascinante ed emozionante.
Purtroppo il mio inglese non mi ha permesso di capire una parola di quello che veniva cantato, fortuna che avevo il mio traduttore accanto!
E' stato davvero uno spettacolo fantastico.
N

lunedì, giugno 11, 2007

Paul & Nick featuring Matt, the return

Come avete visto dalle foto fatte alle Cascate del Niagara, Mattia è tornato a trovarci. Il motivo fondamentale è che così abbiamo spedito in Italia con lui tutti i nostri panni invernali, avendo più posto nelle valigie al nostro ritono (speriamo!!!) :-).
Essendo Mattia già venuto a New York a Natale con i miei genitori, partivamo avvantaggiati, perchè le cose principali le aveva già viste e abbiamo potuto così fargli scoprire le cose un po' più sconosciute, ma ugualmente belle di New York. Abbiamo camminato parecchio, abbiamo chiacchierato molto, ma soprattutto ha fatto molto shopping (fortuna che c'ero io a fermarlo, pensando al posto nelle valiglie per noi!). Di cose interessanti che abbiamo fatto insieme e che neanche noi avevamo ancora fatto, sono state la visita alla sede delle United Nations e la visita al MoMa (The Museum of Modern Art).
Venerdì sera abbiamo anche festeggiato il mio compleanno tutti e tre insieme. E' stata una specie di festa a sorpresa perchè non l'avevamo esattamente programmata. Siamo andati a mangiare in un ristorante messicano "Caliente Cab", dove io sapevo che lavorava un mio ex compagno di corso di inglese. Il posto è molto carino e abbiamo mangiato davvero bene e molto. Il mio compagno gentilissimo ci ha offerto da bere, Pinacolada con 101, un cocktail un po' forte a suo dire. A nostro parere molto forte, dopo due sorsi eravamo già un po' più allegri. Quando ci ha portato da bere, abbiamo deciso che quella sarebbe stata la mia festa di compleanno e l'abbiamo detto anche al mio compagno. E lui cosa ha fatto? A fine cena ci ha portato un dolce (non chiedeteci cos'era, però buono!) con sopra una candelina e tutti i camerieri e gli altri clienti del locale mi hanno cantato "Happy Birthday". Ci siamo davvero divertiti un sacco ed è stata proprio una bella festa!
E così anche il nostro ultimo ospite è ripartito, ma tra meno di un mese saremo a casa noi... Arriviamo!!!

N