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lunedì, dicembre 25, 2006

Together forever

Come da miglior tradizione, la mattina di Natale, appena svegli, abbiamo scartato i pacchi e aperto i regali. Grazie a tutti: agli amici che ci hanno mandato l'album di fotografie/biglietti, a Bea e Daniele per la parure e il blocco, a Lory e Francy per l'angioletto, a tutti gli altri che hanno inviato "contributi economici" che si trasformeranno in regali nei prossimi giorni (SCONTI!!!) e a tutti quelli che ci hanno mandato lettere, cartoline, messaggi, e-mail...

GRAZIE!!!

Ora, oltre a tutto questo, i Brasini ed i Ferrari, ci hanno inviato due simpaticissimi pigiami in tema "Together forever" e pretendono che pubblichiamo la foto di due indossatori DOC.


P&N

martedì, novembre 28, 2006

Fall Ball

Eravamo molto tesi: un ballo di gala richiede mooooolta preparazione.

Innanzitutto ci vuole l'abito giusto. Per Paul era più facile: vestito blu, camicia bianca e cravatta grigio perla (quella usata per il matrimonio, per intenderci). Ma per Nick era più dura: ci voleva un abito da sera, possibilmente corto, per non intralciare le danze. Con una mano sul cuore, allora, Paul l'ha portata da Macy's. All'inizio lei era molto restia, non riusciva a immaginarsi con addosso un vestito da sera. Inoltre, Macy's non aiuta, perché per ogni tipo di capo ha migliaia di diverse possibilità. Per i vestiti da sera da donna c'era un intero piano. Con molta fatica Nick ha accettato di provarne uno semplice, molto semplice, più semplice possibile, ma poi è stata la fine! Ci ha subito preso gusto e ne avrà provati, senza esagerare, una trentina diversi... Paul non ne poteva veramente più, e lei continuava a scoprire interi settori del negozio che non aveva ancora esplorato! Comunque, alla fine, siamo riusciti a portare a casa l'abitino.

In secondo luogo, in un ballo di gala bisogna ballare. Ora, per moltissime ragioni, non siamo ancora proprio bravi bravi bravi. Allora nell'ultima settimana, abbiamo deciso di specializzarci: meglio fare pochi balli decentemente, che piroettare per tutta la sera a caso. I nostri cavalli di battaglia, dunque, sono lo swing, il fox trot e il cha cha cha. Quando siamo arrivati nel salone del ballo non c'erano ancora moltissime coppie, e quelle che c'erano erano tutte bravissime. Infatti il ballo è aperto anche a chi non vive all'International House, e quindi nel tempo è diventato un evento mondano in cui i più bravi ballerini vengono a divertirsi. Allora abbiamo aspettato un po' di tempo, abbiamo bevuto un bicchiere di vino, la sala si è riempita e ci siamo lanciati! È anche andata benino! Siamo parecchio orgogliosi, e per il prossimo ballo, quello di San Valentino, saremo bravissmi!!!

L'unico problema è che Nick vorrà un abitino nuovo...

P&N

domenica, ottobre 29, 2006

Halloween time

Ebbene sì, sono finalmente arrivati anche i festeggiamenti di Halloween. In realtà abbiamo trovato una festa molto diversa da quella che viene vissuta in Italia, questa è molto più simile al Carnevale italiano che all'Halloween italiano. Qui, in realtà, si dà molta meno importanza al tema horror, serve solo per i gadget e le ambientazioni. Qui Halloween è la festa in cui i bambini corrono in strada per raccogliere caramelle e in cui tutti si travestono. Ma si travestono da qualsiasi cosa, da superman, da soldati, da farfalle etc., non solo da mostri. Ripeto, sostituisce in tutto e per tutto il nostro Carnevale. In Italia, probabilmente, viene accentuato l'aspetto della morte, della paura e dell'horror per differenziarla dal Carnevale (che invece qui non c'è).

Noi, però, abbiamo scoperto tutto questo un po' in ritardo, quindi la Nico si è travestita da strega, e io da zombie. Le mie foto le troverete solo su Flickr perché sono vietate ai minori e alle persone sensibili.

Ieri abbiamo girato per fare shopping e comprare qualcosa per mascrerarci, guidati dal nostro terzo ospite (presto il post specifico). Alla fine, però, abbiamo trovato il mio trucco e la mia mannaia in uno dei mitici negozi "99 cent" e il costume della Nico in un megastore che svendeva tutto per i ritardatari (o furbi) dell'ultimo momento. Così abbiamo speso pochissimo e il risultato è stato ottimo!!!

Ieri sera abbiamo partecipato alla festa mascherata dell'International House, e forse la settimana prossima prenderemo parte alla grande parata in costume per le vie di Manhattan.

Ciao a tutti e... happy halloween!

P

P.S.: alcuni ce lo hanno chiesto, quindi rispondo: siamo tornati all'ora solare anche qui, quindi la differenza di orario resta la stessa.

martedì, ottobre 24, 2006

Fall fiesta 2006 [cronaca]

Ok, abbiamo stuzzicato la vostra curiosità per un paio di giorni, ma adesso è ora di darvi un po' di risposte.

Circa un mese fa, fra le innumerevoli attività ed i tanti appuntamenti proposti dall'International House, è comparsa la "Fall fiesta". All'inizio non le avevamo dato particolare importanza, confondendola con una delle feste a tema che hanno luogo più volte a settimana, ma poi, grazie ai tanti cartelloni, agli avvisi, ai messaggi, abbiamo capito che era un'occasione più significativa delle altre. Sembrava proprio che l'organizzazione ci tenesse a metterla in particolare rilievo. In effetti si tratta di una tradizione nata nel lontano 1964 e giunta fino ad oggi, uno degli appuntamenti sociali più importanti dell'anno, perché ha lo scopo di far condividere ad ogni "inquilino" i colori, le danze ed i costumi del proprio paese d'origine con tutti gli altri ragazzi che vivono sotto lo stesso tetto. In particolare, ai partecipanti veniva richiesto di indossare un costume tradizionale della propria nazione. Per i tanti che, come noi, ne erano sprovvisti (per motivi logistici ovvi!) veniva offerta la possibilità di accedere alla raccolta di costumi scenici della compagnia di danza "All Nations". Essa aveva la caratteristica di essere composta da ballerini professionisti provenienti praticamente da ogni parte del mondo, di prediligere tournee internazionali e di andare in scena con costumi tradizionali meravigliosi. Quando, diversi anni fa, si è sciolta, ha donato all'International House tutti i suoi costumi, come segno di gratitudine per il fatto che quest'ultima ne è sempre stata la sede. Purtroppo non abbiamo trovato nessun costume italiano da uomo, e solo uno (bruttino) da donna. Allora, su indicazione delle assistenti, abbiamo optato per costumi stranieri, con l'impegno di fare una ricerca per impararne l'origine, le caratteristiche e la storia. E così, siamo diventati un Gaucho argentino e una messicana di Veracruz (come sempre, cliccare sulle foto per ingrandirle, e visitare il resto su Flickr).

Alla cena in Parrocchia, per qualche motivo, siamo giunti a parlarne e Derek, da un capo all'altro della tavolata ha chiesto a Paolo se veramente avesse preso un costume. Paolo, con molta tranquillità, gli ha risposto che sarebbe stato una specie di cow-boy argentino. In quell'istante tutti hanno taciuto, e poi sono scoppiati a ridere, chiedendo continuamente "An Argentinian cow- boy?!?! Are you serious?". Da lì abbiamo cominciato a chiederci chi ce lo avesse fatto fare. Col passare del tempo tutte le persone che venivano a sapere del costume da Argentinian cow- boy ridevano e prendevano in giro. Più tardi abbiamo scoperto che molte di queste erano andate a vedere se ne fossero rimasti altri uguali, ma solo i due più veloci si sono potuti unire alla banda. Alcune volte, di fronte a coloro che ridevano di noi, ci era venuta voglia di rinunciare, ma la verità è che tenevamo troppo a entrare a far parte della storia dell'Iternational House. Avevamo finalmente capito, infatti, da dove venissero le foto di gruppi di persone in costume, con un anno scritto sotto, appese lungo tutti i corridoi della zone comuni della residenza. Volevamo a tutti i costi esserci anche noi!

Non vi abbiamo ancora detto la cosa più bella, ma andiamo con ordine, e descriviamo la giornata di sabato. Alle 6PM, tutti coloro che avevano un costume erano convocati per una lunghissima sessione di foto, con tanto di set fotografico e fotografi professionisti. Prima hanno fatto a ciascuno una serie di foto singole, poi hanno cominciato con i gruppi per continenti, e infine il gruppone completo. Nel frattempo ci hanno offerto un buffet. Ciascuno poteva invitare amici, che mentre noi stavamo in posa, sono andati a prendere posto nel teatro dell'International House. Dopo due ore di foto, anche noi siamo andati a sederci nei nostri posti riservati. Un numeroso gruppo di volontari, ballerini professionisti e non che vivono all'IH ci hanno offerto uno spettacolo composto da una serie di danze tipiche delle varie Nazioni del mondo, dal Sirtaki alla Salsa, dalle danze africane a quelle persiane. Dopodichè è arrivato il momento clou, era anche il nostro turno. Tutti coloro che indossavano un costume sono andati sul palco per la grande sfilata, il "Fashion show". Siamo stati chiamati singolarmente, o a gruppi (Paolo con i tre "Gauchos" e la Nico con le Messicane), e il solito HR ha letto le descrizioni di ogni vestito che erano risultate dalle nostre ricerche, intercalate da battute e commenti.

È stata una serata molto divertente, sicuramente diversa dal solito ed interessante. Abbiamo avuto modo di conoscere altri ragazzi, e assaporare un po' di altre culture. E, ciò che più conta, per sempre gli studenti di tutto il mondo che verranno a NY, vedranno che nel 2006 ci sono stati un Gaucho ed una Messicana, col sorriso romagnolo.

Ora, però, abbiamo questo dubbio. Se è vero che una decina di anni fa, per puro caso, abbiamo sfilato insieme vestiti da sposo e sposa, e siamo andati a finire così, cosa ci aspetta per il futuro...?

P&N